Mieloma multiplo (discrasie plasmacellulari)
Il mieloma multiplo è un tumore del sangue che colpisce le plasmacellule, cellule fondamentali per la difesa immunitaria perché responsabili della produzione degli anticorpi. Quando queste cellule si trasformano in senso oncologico, acquisendo una progressiva capacità di duplicarsi, si accumulano nel midollo osseo e nelle ossa, interferendo con la normale produzione delle cellule del sangue e alterando in molti casi anche la corretta struttura della matrice ossea, rendendosi responsabili dell’insorgenza di lesioni focali, fino a provocare fratture patologiche.
Frequenza ed epidemiologia
Il mieloma multiplo rappresenta circa il 10% di tutte le neoplasie ematologiche. In Italia vengono diagnosticati ogni anno oltre 5.700 nuovi casi: circa 3.000 negli uomini e 2.700 nelle donne.
È una malattia che colpisce soprattutto le persone anziane: il 38% delle diagnosi riguarda pazienti sopra i 70 anni, mentre solo il 2% interessa persone con meno di 40 anni.
Cause e fattori di rischio
Le cause del mieloma non sono ancora del tutto note. Non esiste un singolo fattore responsabile, mentre è noto che le plasmacellule si trasformino in senso oncologico attraverso l’acquisizione progressiva di alterazioni genetiche. Esiste una condizione pre-cancerosa denominata Gammopatia Monoclonale di Incerto Significato (MGUS), che può precedere l’evoluzione a Mieloma. Nella maggior parte dei casi questa alterazione rimane stabile senza evolvere in senso oncologico, è però opportuno che riceva un inquadramento diagnostico in ambito specialistico per stratificare il suo rischio di evoluzione.
Sintomi principali
Nelle fasi iniziali la malattia può non dare nessun segno evidenti (mieloma multiplo asintomatico); questa fase attualmente richiede solo osservazione clinica e periodici controlli ematici e radiologici. Quando la malattia diventa sintomatica viceversa è necessario un intervento terapeutico.
I sintomi principali sono riassunti dall’acronimo CRAB:
- C – Calcium (ipercalcemia): dovuta alla distruzione ossea, con sete intensa, nausea, costipazione, perdita di appetito e confusione.
- R – Renal (danno renale): provocato dalle proteine anomale prodotte dalle cellule tumorali e dall’ipercalcemia.
- A – Anemia: riduzione dei globuli rossi con spossatezza, pallore e difficoltà di concentrazione.
- B – Bone lesions (lesioni ossee): dolore, fragilità e fratture, in particolare a vertebre e coste
Esistono anche altri criteri di trattamento definiti slim-CRAB che si basano sull’utilizzo di alcuni biomarcatori di malattia, nel dettaglio sul quantitativo di infiltrato plasmacellule patologico presente nel midollo, sui valori delle catene leggere libere nel siero e sulla presenza di vocalità individuate con metodiche radiologiche innovative e altamente sensibili come la RMN.
Diagnosi
Il sospetto diagnostico può emergere da esami del sangue o delle urine che mostrano la presenza di un’alterazione denominata componente monoclonale, espressione della produzione di immunoglobuline anomale da parte delle plasmacellule trasformate.
Per confermare la diagnosi vengono eseguiti:
- Esami biochimici fra cui i più importanti sono l’elettroforesi e immunofissazione delle sieroproteine e delle urine, dosaggio delle catene leggere libere.
- Biopsia del midollo osseo: fondamentale per individuare e quantificare le plasmacellule tumorali e studiarne il profilo genetico.
- Esami di imaging: PET total body e risonanza magnetica, indispensabili per rilevare eventuali lesioni ossee.
Trattamento
La terapia del mieloma multiplo è sempre personalizzata e viene decisa sulla base delle condizioni del paziente e delle caratteristiche biologiche della malattia. Le principali opzioni comprendono:
- Farmaci biologici, come immunomodulanti e inibitori del proteasoma.
- Immunoterapia, con anticorpi monoclonali, anticorpi bispecifici e cellule CAR-T.
- Radioterapia, utilizzata in casi selezionati per plasmocitomi o lesioni ossee dolorose.
- Trapianto autologo di cellule staminali, quando il paziente è idoneo, per consolidare la risposta ottenuta con le terapie iniziali.
- Radioterapia, utilizzata in casi selezionati per plasmocitomi o lesioni ossee dolorose.
- La chemioterapia tradizionale è stata progressivamente abbandonata
Un approccio multidisciplinare
Al Policlinico San Matteo, la gestione del mieloma multiplo è affidata a un gruppo multidisciplinare di specialisti che include ematologi, genetisti, biologi molecolari, esperti di terapia cellulare, ortopedici e radioterapisti e un infermiere case manager.
Il gruppo è coordinato dal Prof. Luca Arcaini, con la Dott.ssa Silvia Mangiacavalli come referente clinico per il percorso multidisciplinare, in collaborazione con il Dott. Claudio Cartia, il Dott. Michele Palumbo e la Dott.ssa Valentina Zoboli, infermiere case manager.
Ultimo aggiornamento: 03/12/2025