1° impianto in Italia dei nuovi elettrocateteri direzionali a 16 contatti per la stimolazione cerebrale profonda (DBS)

Il centro DBS Pavia (Fondazione Mondino IRCCS e Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo) ha eseguito con successo il primo impianto in Italia dei nuovi elettrocateteri direzionali a 16 contatti per la stimolazione cerebrale profonda (DBS), su un paziente affetto da Malattia di Parkinson. Si tratta di un’innovazione tecnologica che consente una maggiore precisione terapeutica, una riduzione dei tempi in sala operatoria e un comfort migliorato per i pazienti.
La DBS è una terapia avanzata utilizzata per il trattamento di disturbi del movimento come la Malattia di Parkinson, il tremore essenziale e la distonia. Attraverso impulsi elettrici diretti a specifiche aree del cervello, la stimolazione cerebrale profonda consente di ridurre in modo efficace le fasi OFF e le discinesie e i sintomi come tremore, rigidità e bradicinesia, migliorando significativamente la qualità di vita delle persone. L’impianto degli elettrocateteri richiede un’attenta pianificazione e una precisa mappatura intraoperatoria.
L’introduzione dei nuovi elettrocateteri a 16 contatti permette di semplificare e rendere più efficiente questo processo, grazie alla maggiore risoluzione spaziale e alla stimolazione direzionale avanzata. “Dal punto di vista neurochirurgico, abbiamo la possibilità di ottimizzare la durata dell’operazione, migliorando la qualità della procedura, con un impatto diretto sul comfort del paziente e sull’organizzazione delle attività di sala operatoria” spiega Patrizia Pisano, responsabile dell’intervento, che si effettua nella Struttura Neurochirurgia del Policlinico San Matteo, diretta da Giannantonio Spena. “Per i pazienti, questa innovazione significa maggiore accessibilità alla terapia e un trattamento ancora più mirato,” commenta Claudio Pacchetti, Neurologo del Mondino e responsabile e coordinatore del Centro DBS. “Grazie alla direzionalità avanzata e alla disposizione ravvicinata dei contatti, possiamo regolare con maggiore precisione la stimolazione fin dalle prime fasi, adattandola ai sintomi specifici e all’evoluzione clinica della patologia migliorando l’efficacia nel lungo periodo.”
“I nuovi elettrocateteri offrono fino al 200% di incremento dello span direzionale rispetto alle versioni precedenti. I 16 contatti ravvicinati consentono una copertura più ampia e dettagliata dell’area cerebrale target, con l’obiettivo di massimizzare l’efficacia clinica e minimizzare il rischio di effetti collaterali. Queste caratteristiche tecnologiche si traducono in tempi procedurali più contenuti e in un approccio ancora più personificato” spiega Roberta Zangaglia che dirige la SC Parkinson e Disordini del Movimento e che con il suo team gestisce i pazienti in tutto il percorso della DBS. La Malattia di Parkinson colpisce oltre 1,2 milioni di persone in Europa, e si stima che il numero possa raddoppiare entro il 2031. In questo contesto, l’adozione di soluzioni tecnologiche che ottimizzano i percorsi di cura rappresenta un passo importante verso una terapia più efficace, sostenibile e centrata sul paziente.