La Scuola in ospedale
Il Policlinico San Matteo e le istituzioni scolastiche della Città di Pavia garantiscono ai bambini e adolescenti ospedalizzati il diritto allo studio, per assicurare a tutti pari opportunità nello sviluppo delle conoscenze, capacità e competenze.
Alcuni reparti del San Matteo, in particolare quelli di degenza e day hospital dell'Oncoematologia pediatrica e della Pediatria, accolgono bambini e ragazzi che a volte restano ricoverati a lungo. In queste giornate non è possibile per loro frequentare la scuola e le assenze prolungate rischiano di compromettere l'andamento dell'anno scolastico. Per questo alcune Scuole della Città da anni rendono possibile la "Scuola in ospedale", grazie alla quale i piccoli pazienti possono proseguire gli studi anche durante la permanenza in ospedale. Il lavoro si svolge in sintonia con la famiglia e la scuola di provenienza: l’allievo rimane sempre iscritto alla propria scuola, ma viene “seguito” temporaneamente dalla scuola in ospedale che è equiparata a pieno titolo alla scuola di appartenenza.
Frequentare le lezioni in ospedale equivale a frequentare le lezioni nella propria classe di provenienza.
Le scuole presenti al San Matteo:
- Scuola dell'Infanzia e Primaria - Direzione Didattica Statale I Circolo Pavia
- Scuola secondaria di primo grado - "Leonardo da Vinci" di Pavia
- Scuola secondaria di secondo grado - "Istituto Superiore A. Volta"
La scuola in ospedale agisce contemporaneamente su più fronti: sul piano didattico garantisce al bambino la possibilità di continuare ad esercitare il diritto allo studio; sul piano dell’identità lo aiuta nel difficile percorso di coscienza ed accettazione della nuova realtà; sul piano della continuità offre metodi e strumenti per mantenere il contatto con l’ambiente a lui noto, gli amici e la scuola.
La scuola in ospedale si può definire come l'elemento ritrovato di una normalita' e familiarita' di vita che il bambino ha lasciato - di solito in maniera traumatica - trasportato non per colpa sua in una dimensione a lui sconosciuta e non adeguata ai suoi ritmi e tempi.
Gli insegnanti che rendono possibile questo progetto lavorano quotidianamente perché susciti interesse, passioni, curiosità e contribuisca così a combattere l’apatia e il ripiegamento dovuto alla malattia e ai ricoveri.