La voglia di rimettersi in gioco e non mollare mai

Luisa Pasini, infermiera, è al Policlinico dal 2000: attualmente lavora presso la Medicina del Lavoro.Prima dell’incidente era impegnata in Rianimazione, la stessa struttura che l’ha accolta e ospitata, per non poco tempo, come paziente.
Costretta a muoversi in sedia a rotelle, raggiunge ogni giorno, con autonomia, il servizio del Policlinico. Non credeva di farcela Luisa, dopo quel brutto incidente stradale del marzo 2013 che le aveva compromesso non poche funzioni. Poi - dopo il ricovero presso l’Unità spinale di un ospedale milanese e un lungo periodo di riabilitazione - ecco, con l’aiuto e il supporto dei suoi colleghi infermieri, il rientro al San Matteo, nell’ottobre del 2014, giusto un anno e mezzo dopo la bruita avventura, alle prese con la formazione dei nuovi assunti. Oggi ha una gran voglia di testimoniare che ce la si può fare, anche quando sembra davvero difficile e quasi impossibile crederci.
Da sinistra a destra: Lucia Chezzi, Angela Barone, Anna Gallotti, Giusy Grugnetti. Seduta, Luisa Pasini
Non c’è soltanto il suo impegno in Policlinico a confermare questo desiderio di rimettersi in gioco. C’è anche la sua attività sportiva e gli eccellenti risultati agonistici conseguiti con la sua handbike: la vittoria del il giro d’Italia per categoria degli ultimi tre anni; il primato al campionato italiano del 2015; la posizione di leader alla coppa del mondo, corsa qualche giorno fa, in Friuli, in provincia di Pordenone. Ha un sogno: correre il prossimo campionato mondiale di handbike fra qualche mese, in Sudafrica.
Luisa anche prima dell’incidente aveva la passione per la bici; dopo, a suo modo, ha continuato a perseverare in questa direzione.
Vita professionale e sociale più che attiva non si può: “lo sport mi ha aiutato molto. Intanto – dice - mi ha consentito di conoscere persone che vivono le mie stesse problematiche, ma soprattutto mi ha spronato ad esserci e a starci, a ripartire sempre e a non mollare mai”.
Luisa Pasini è una delle madrine, insieme ad altri atleti paraolimpici, del progetto di un centro di riabilitazione per disabili e non, dotato di palestra, con fisioterapisti, piscine e pista per handbike.
Dovrebbe sorgere a Santa Cristina e Bisone, piccolo centro della Bassa Pavese, molto attivo nel sociale. Qui è stato fondato nel 2013 il Team Equa, una delle più importanti realtà italiane di handbike e paraciclismo.